LE GRIDA

 

 

L’origine viene fatta normalmente risalire al Collegium Mercatorum (quinto secolo avanti Cristo), cioè a un settore del Foro Romano dove si svolgeva un’attività per certi versi molto simile agli odierni scambi di valori mobiliari.

Tuttavia, senza andare troppo indietro nel tempo fino a scomodare la storia romana, sembra che il termine Borsa (ma su questo non tutti gli storici concordano) derivi dal nome di un’antica famiglia di banchieri fiamminghi, i Van der Burse. I quali avevano come stemma di casato tre borse il e curioso marchio era scolpito sul frontale del loro palazzo, nel quale si radunavano spesso gli uomini d’affari del tempo per trattare le lettere di credito.

C’è anche chi vorrebbe questa famiglia di origine italiana per l’esattezza veneta. Il cognome, in sostanza, sarebbe stato proprio Borsa.

Diventato Van der Borse quando un ramo di questa famiglia si stabilì stabilmente in Olanda.

Un fatto è comunque certo: la Borsa è nata e si è sviluppata con il commercio. La prima Borsa con caratteristiche abbastanza vicine a quelle odierne è quella di Anversa, sorta nel 1531. Quella di Milano, che è sempre stata considerata la più importante del nostro paese risale al 1808. Le altre, invece, sono nate secondo il seguente ordine cronologico: 1600 Venezia; 1775 Trieste; 1801 Roma; 1810 Napoli; 1850 Torino; 1855 Genova; 1861 Bologna; 1862 Palermo. Oggi tutte queste borse non sono più operative. Quella di Milano nella centralissima piazza degli Affari (un indirizzo diventato sinonimo di mercato mobiliare, come Wall Street a New York) ospita vari uffici. A partire da quello del Consiglio di Borsa, l’ente che si è trasformato in società privata a cui è demandata la gestione amministrativa del mercato.

L’antico salone delle grida, invece, oggi è adibito a manifestazioni e mostre.