I FUTURES |
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I contratti futures sono accordi tra due parti per
comprare o vendere in un tempo futuro e a un prezzo già determinato
un’attività. Tali contratti si differenziano l’uno dall’altro a
seconda dell’attività a cui si riferiscono, si può passare da titoli
obbligazionari a titoli azionari, e nel regolamento della scadenza. Per
quanto riguarda la scadenza, tale contratto ne prevede due tipi: in
presenza di titoli azionari deve essere effettuata, al momento della
scadenza, la consegna fisica del titolo; mentre in presenza di altri casi
il contratto prevede, sempre al momento della scadenza, il semplice
calcolo degli utili o delle perdite in termini monetari. Un altro elemento che differenzia i contratti futures è
il margine iniziale e di mantenimento: essi vengono assegnati al momento
di ogni emissione e, il loro calcolo influisce sia sul regolamento
giornaliero che sulle potenzialità speculative dello strumento. Il contratto futures più comunemente usato nella borsa
italiana è il Fib30 , il quale è quotato in punti indice: a ciascun
indice viene assegnato un il valore di 5 €. Il valore del contratto è dato dal prodotto tra il prezzo
di mercato del contratto stesso in un determinato momento e del
moltiplicatore del futures. L’esborso effettivo non riguarda l’intero valore di
mercato, ma è limitato nei margini di garanzia. Se per esempio un
contratto vale 10.000 € e un margine del 10%, la spesa sarà limitata a
1.000 €. Se gli utili e le perdite vengono calcolati sul valore di
mercato del futures, avverrà una variazione dell’1% di conseguenza il
contratto avrà un rendimento di
dieci volte tanto.
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